Stai seduto e composto…

Fin da piccoli ci viene insegnata quella che definiscono educazione: stai seduto e composto, mangia tutto prima di alzarti da tavola, non ti sporcare quando giochi, disegna tra le righe.
Da grandi questo atteggiamento cambia di forma ma non di contenuto: lavora dieci ore al giorno, vai in vacanza quando te lo diciamo noi, fai famiglia, sii responsabile.
Sii responsabile…
Chi definisce i contorni della parola RESPONSABILE?

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L’occasione di stare da soli

Anche qui affrontiamo un tema particolare: quanto è importante stare da soli? O meglio, quanto è produttivo per se stessi prendersi dei momenti di isolamento dal quotidiano?

Partiamo dalla classica analisi della società in cui viviamo: ci dicono che stare da soli è un aspetto negativo, antisociale e quasi “pericoloso” per l’equilibrio della persona, ma poi ci vogliono far crescere con un taglio individualistico e competitivo.

Se una persona sente in un determinato momento di voler passare del tempo per i fatti propri, concedendosi completamente a se stesso, viene additato come emarginato o strano o asociale.

Perché quindi questa volontà di incutere timore nel rimanere soli?

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Impara a risalire, insegna a te stesso come volare

Il dolore è una presenza più o meno ingombrante nella vita di ognuno di noi.
Di durata, intensità e percezione variabile, è comunque quasi sempre catalogato con valore negativo.

Ma il dolore è veramente una cosa negativa?

Io penso che lo possa diventare solo quando ne abusiamo.

Il dolore è naturale, si manifesta al pari della gioia e non ne è l’opposto, bensì il complemento.
Non esiste una senza l’altro, quindi in una vita senza dolore non ci sarebbe mai gioia.

Allora perché prendere solo il lato negativo del dolore?

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