Pronti, attenti via! – Il ritorno alla “normalità”

Tre, due, uno, via!
E adesso sembra davvero che ci siamo.
E adesso che sembra davvero che ci siamo, cosa faremo?

Il ritorno alla libertà sarà una grande opportunità da sfruttare o faremo finta di niente?

La risposta è tutt’altro che scontata, ma entrambe sono ugualmente plausibili.

Perché se è vero da un lato che tutti questi giorni chiusi dentro casa e in noi stessi hanno portato a una sorta di risveglio della coscienza, dall’altro non è detto che questa nuova consapevolezza possa esserci piaciuta.

Il cambiamento: non esiste situazione che stimoli o spaventi più di altro un essere umano.
Anche se, senza neanche troppo accorgercene, cambiamo poco a poco tutti i giorni della nostra vita.
La differenza fondamentale sta nell’assecondare o contrastare il cambiamento.

Questa situazione che ha interessato l’intero pianeta, nessuno escluso, ha evidenziato diversi inceppamenti negli ingranaggi di movimento della società moderna, evidenziandoli in maniera esponenziale col trascorrere del tempo e l’aumento della percezione della prigionia alla quale siamo stati costretti.
Comune denominatore di ciò, la distanza: alzi la mano chi non ha percepito una distanza incolmabile nei confronti di qualcuno o qualcosa. Cosa ha provocato dentro di voi questa sensazione?
Niente di buono credo…

Questo è quello che ci dovrebbe forse far capire la Quarantena? Che da un giorno a un altro tutto può diventare improvvisamente irraggiungibile, non essere più concesso in maniera così scontata come abbiamo sempre creduto.

Naturale conseguenza della privazione è la considerazione. o meglio riconsiderazione, delle priorità.
Cosa è veramente importante nella mia vita?
Cosa è veramente importante per la mia felicità?
Cosa realmente mi serve?

Non è un punto zero il nostro, non si tratta di una ripartenza completa, di totale ricostruzione, ma può essere una rivisitazione importante dei propri progetti.
Dopo una crisi, le opportunità sono sempre maggiori rispetto a prima.
Può essere forse un momento storico dal peso decisionale così importante che molte delle nostre generazioni non hanno mai avuto la fortuna di poter ancora vivere.

Ridurre la distanza.
Dalle persone a cui realmente teniamo.
Dal lavoro che vorremmo fare.
Dalle avventure che vorremmo vivere.
Dai nostri sogni.
Da noi stessi.

Per quanto possa ancora essere incomprensibile come concetto, questa crisi è l’opportunità migliore che potesse capitarci.

Avrà senso che il mondo cambi, se noi rimarremo gli stessi di prima? E tu, quale scelta farai adesso?

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