L’occasione di stare da soli

Anche qui affrontiamo un tema particolare: quanto è importante stare da soli? O meglio, quanto è produttivo per se stessi prendersi dei momenti di isolamento dal quotidiano?

Partiamo dalla classica analisi della società in cui viviamo: ci dicono che stare da soli è un aspetto negativo, antisociale e quasi “pericoloso” per l’equilibrio della persona, ma poi ci vogliono far crescere con un taglio individualistico e competitivo.

Se una persona sente in un determinato momento di voler passare del tempo per i fatti propri, concedendosi completamente a se stesso, viene additato come emarginato o strano o asociale.

Perché quindi questa volontà di incutere timore nel rimanere soli?

Per colmare.

Per riempire il vuoto che ognuno di noi trasporta dentro, spazio adibito spesso alla ricerca del proprio essere. Immaginatelo come un laboratorio dove poter sperimentare le proprie capacità.

Perché le maschere che ci costringiamo a indossare non sono molto varie: si può essere uomini o donne, lavoratori o disoccupati, giovani o vecchi, ricchi o poveri.
Le maschere appunto da indossare per stare dentro il cerchio sono poche, ma all’interno del nostro laboratorio siamo liberi di esprimerci, di mostrare o anche cercare il nostro vero volto, il nostro vero aspetto.

E non sempre è detto che ci piaccia.

E non sempre plasmarlo per farlo diventare come lo immaginiamo è facile.

E non sempre siamo pronti a rischiare di perdere le nostre certezze (più o meno costruite) per accettare noi stessi.

La domanda che nasce spontanea è: come fare per stare un po’ di tempo nel mio laboratorio senza incasinare il resto?

Sicuramente viaggiando.

Durante un viaggio viene spontaneo liberarsi del bagaglio quotidiano (maschere incluse), poiché non abbiamo compiti imposti da eseguire o persone a cui rendere conto.
Non ci sono fattori tossici che appesantiscono.
E a maggior ragione se si viaggia soli.

Viaggiare soli spaventa?!

Più spaventa e forse più è utile.
Significa che qualcosa dentro ribolle e ha bisogno di uscire.
E senza compagnia conosciuta, la comfort zone la possiamo davvero salutare…

La conclusione è che viaggiare da soli è la più grande occasione per confrontarsi con se stessi (scontato eh) ma anche la cosa più difficile da affrontare (a questo non ci avevate forse mai fatto caso), poiché ci rende liberi di sperimentare noi stessi, di capire quale sia il vero volto che con coraggio vorremmo mostrare al mondo intero.

Adesso vi è più chiaro perché stare del tempo da soli è visto come un aspetto negativo?!

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2 risposte a “L’occasione di stare da soli”

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